Sui temi della mobilità l’Italia risulta essere tra i paesi più problematici rispetto alle tre aree di analisi, ovvero informazione, infrastrutture, servizi.
L’Italia risulta non investire abbastanza nelle tecnologie ICT e soluzioni/servizi smart necessarie per realizzare una mobilità integrata intesa come un unico servizio di mobilità che ottimizzi i servizi di trasporto pubblico, sia sostenibile, riducendole emissioni di CO2, livello di polveri sottili e la congestione nei centri urbani, sia accessibile e condivisa, assicurando l’accessibilità equa ai mezzi di trasporto pubblici e, di conseguenza, rappresentando una valida alternativa all’utilizzo dei mezzi privati integrando efficacemente diverse forme di trasporto, in una logica di riduzione dei costi, dei consumi e dei tempi di attesa.
L’AI applicata alla mobilità consentirebbe di gestire, monitorare ed erogare servizi di mobilità in modo strategico; lo studio dei comportamenti invece utilizza l’ICT per interpretare i comportamenti e rispondere alle esigenze della domanda. La tecnologia blockchain, ancora poco esplorata in Italia, garantirebbe sia la sicurezza dei dati relativi sia al traffico che agli utenti che usufruiscono di servizi smart (car sharing) che dei pagamenti. Infine, l’edge computing è una soluzione IoT che consentirebbe una soluzione veloce ai problemi di privacy (e non solo). In secondo luogo, si esorta ad una pianificazione urbana integrata in cui andrebbe maggiormente incentivata l’accessibilità, la gestione intelligente degli spazi e delle infrastrutture per la mobilità. Infine, lo sviluppo di servizi smart per la mobilità condivisa, collettiva e sostenibile, quali car e bike sharing, car pooling, EV, ecc resta una delle principali aree su cui l’Italia dovrà investire, in vista anche dell’enorme potenziale di crescita del mercato, per recuperare il gap rispetto ai paesi più avanzati, quali Svezia, Olanda e Belgio.
Agli interventi di natura tecnologica vanno associate misure mirate di natura politica ed economica. Per quanto concerne le misure di policy, l’Italia per raggiungere in modo sostenibile gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione stabiliti nella Cop21 di Parigi, si è dotata di piani decennali per anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico, adottando la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (2017), la Strategia energetica nazionale (2017), il Piano Nazionale di prevenzione dei Rifiuti (2017) e il documento di economia circolare per l’Italia. Tuttavia, nelle suddette strategie sembrano mancare riferimenti diretti al ruolo chiave che le tecnologie ICT ricoprono nello sviluppo di un modello di mobilità integrata e, di conseguenza, la disponibilità di fondi europei dedicati.
Tali misure politiche devono essere accompagnate da incentivi di natura economica che hanno come obiettivo quello di investire nelle tecnologie strategiche, sia tramite l’aggiudicazione di bandi europei – la disponibilità di fondi europei in questo settore è di particolare supporto – che con incentivi locali, diretti allo sviluppo e all’implementazione di tecnologie ICT applicate al settore della mobilità.
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